Episode Transcript
[00:00:02] Speaker A: Materie in circolo, storie di plastica, persone e idee che trasformano il rifiuto in risorsa.
Benvenuti a Materie in Circolo. Oggi parliamo di riciclo. Riciclare non è solo una questione tecnica, ma anche normativa, culturale e industriale. È un processo che coinvolge tutti, istituzioni, imprese e cittadini. Ne parliamo con tre ospiti che ci aiuteranno a guardare al riciclo da prospettive diverse, ma complementari. Con noi Maela Castellano, professoressa di chimica industriale, esperta di polimeri e riciclo della plastica, con progetti innovativi sulla stampa 3D e la riduzione degli scarti. Massimiliano Valle, professore di progettazione meccanica all'Università di Genova, che lavora su progettazione sostenibile, durabilità e riparabilità dei prodotti. E Massimiliano Di Mattia, responsabile tecnico dell'Agenzia Regionale Recupero Risorse della Toscana, esperto di pianificazione e osservatori sui rifiuti. La domanda alla quale cercheremo di dare una risposta è come possiamo rendere il riciclo più efficace, accessibile e integrato nei confronti dei nostri sistemi produttivi e sociali?
[00:01:12] Speaker B: Io sono Mayla, mi occupo di materiali plastici, studio materiali plastici a tutto tondo e mi occupo soprattutto di riciclo di questi materiali che ritengo essere dei materiali estremamente preziosi, anche se ovviamente creano tantissimi problemi a livello ambientale, di questo ne siamo assolutamente consapevoli, lo vediamo tutti i giorni. La grande sfida che ci poniamo anche con i progetti che stiamo un po' tutti quanti portando avanti e che cerchiamo di affrontare quotidianamente è proprio quello di andare a riciclare questi materiali che sono comunque materiali che hanno un loro perché e una loro ragione d'essere perché se noi andiamo un attimo a pensare da dove derivano tutti questi materiali qua sicuramente ci rendiamo conto che arrivano da fossile quindi da fonte fossile per la stragrande maggioranza di conseguenza non gettarli via, non buttarli via, non sprecarli significa dire anche comunque parlando di economia, di evitare sfruttamenti e utilizzi di fossile ulteriore e quindi riutilizzare questi materiali credo che possa essere sia a livello d'impatto ambientale, quindi di ambiente, sia a livello economico un aspetto sicuramente da considerare una problematica sicuramente da affrontare con molto interesse. Il riciclo non è banalissimo da portare avanti nelle materie plastiche ma ci stiamo provando. Lascio un attimo la parola a Max che magari ci dà due delucidazioni. anche su questi aspetti.
[00:03:07] Speaker C: Sono Max, io sono un collega di Maila, ingegnere meccanico, sono meccanico, a volte mi piace di essere un ville meccanico. Mi occupo di vari aspetti fra cui riguardo a queste tematiche, riparabilità, durabilità e progettazione sostenibile. I materiali si possono riciclare, altri materiali sono anche molto più riciclabili. I metalli, teoricamente, si possono riciclare tutti al 100%, anche se di recente è stato un convegno europeo. Sui materiali si parlava. Sì, in Europa il riciclo dei materiali metallici dell'alluminio è molto elevato, ma in altre parti del mondo molto meno. Sulle plastiche si può lavorare, si deve lavorare molto. Il nostro paese forse è già uno di quelli più avanzati.
[00:03:55] Speaker B: Sì direi di sì siamo a livello di percentuali di materiale plastico riciclato non siamo messi male a livello europeo sicuramente sono sfide sempre quotidiane perché mentre appunto giustamente come dicevi materiali diversi come alluminio come materiali tra virgolette chiamiamoli tradizionali, non plastici forse è più facile. Nel mondo delle materie plastiche è un po' più difficile perché noi generalizziamo parlando di plastiche però in realtà ce ne sono di tantissimi tipi e purtroppo abbiamo un problema che ciascun tipo di materiale plastico non sta bene con l'altro tipo quindi anche semplicemente riuscire a separare i diversi materiali plastici è già in modo adeguato è già una sfida e quindi questo può portare sicuramente a problematiche successive se quest'operazione non viene fatta in modo adeguato. Ovviamente ci sono delle sfide da questo punto di vista, anche da un punto di vista economico sicuramente, ma anche da un punto di vista legislativo di trasporto dei materiali plastici, perché ad esempio sul progetto che stiamo portando avanti, il progetto Plastron, che si occupa di raccolta di materiali plastici da ambiente marino, che sia di superficie, quindi spiagge, sia da fondali e questo credo che valga per tutti i materiali, non solamente per i materiali plastici, comunque sono rifiuti e quindi i rifiuti, suppongo, e questo ce lo potrà dire sicuramente Massimiliano, suppongo che siano anche governati da tutta una serie di leggi che bisogna rispettare, paese per paese, regione per regione.
[00:05:53] Speaker D: Grazie Mayla, sono Massimiliano, mi occupo di normativa e monitoraggio dati, raccolta, elaborazione, validazione dati sul tema dell'economia circolare. E sì, il riciclo in generale, il riciclo della plastica in particolare, sono fondamentali, come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, per tanti aspetti. Intanto permettono di allungare il ciclo di vita utile della materia nell'economia, il che vuol dire evitare di estrarre nuove materie prime, di doverle lavorare. Che l'impatto ambientale dell'utilizzo di materiali riciclati sia molto più basso dell'impatto ambientale delle materie prime che i materiali riciclati sostituiscono è un risultato acquisito da decenni nella letteratura scientifica. per tutti i materiali. Inoltre, l'Italia è un ottimo esempio in questo senso, il riciclo è anche il fondamento di una filiera industriale che, nonostante una congiuntura in questo momento difficile, in Italia e in Europa specie, ma non solo per le plastiche, è un'industria fiorente che lo è stata per lungo tempo e io mi aspetto che riprenda a esserlo perché le politiche europee e le politiche nazionali vanno nella direzione di sostenerlo, con norme ad hoc e con finanziamenti. Per esempio sul fronte finanziamenti, in questo periodo di programmazione dei fondi di coesione, dopo molto tempo tutti gli stati membri dell'Unione Europea, quindi non solo i territori cosiddetti svantaggiati in base alle statistiche europee, hanno la possibilità di destinare fondi europei di sviluppo regionale al sostegno di investimenti di infrastrutture di riciclo ed è una facoltà di cui si stanno avvalendo tutte le regioni italiane. in questi anni, da qui al 2027. Inoltre riciclare la plastica in particolare, ma altri rifiuti in genere, evita di disperderli nell'ambiente o di interrarli in discarico, di bruciarli in un inceneritore. E di nuovo dal punto di vista ambientale degli impatti sulla salute umana e sulla fauna e sulla flora è la scelta migliore. Ed è talmente importante in particolare il riciclo della plastica che nel 2022 L'Organizzazione delle Nazioni Unite ha domandato al proprio direttore generale di avviare i lavori per concertare un trattato internazionale vincolante tra tutti i Paesi membri per prevenire e ridurre l'inquinamento da plastica dell'ambiente e sono abbastanza rari i trattati internazionali vincolanti in materia ambientale, tant'è che in tre anni siamo già alla quinta sessione negoziale internazionale, l'ultima è del mese scorso, Non c'è ancora un accordo tra i Paesi, ma il messaggio su questo che mi fa piacere lasciare è che, dal mio punto di vista, questi lavori danno la misura di quanto sia diventato importante ridurre l'inquinamento da plastica che già c'è e prevenirne di nuovo, semplicemente perché anche in questo caso, in letteratura scientifica, i danni dell'inalazione e dell'ingestione di plastica sulla flora e la fauna, inclusi noi esseri umani, sono consolidati. respiriamo, beviamo e mangiamo plastica letteralmente. Da qui l'attenzione a livello internazionale, a livello di Nazioni Unite per affrontare la questione e ribadire l'importanza dell'impegno anche sul riciclo della plastica che è uno dei passaggi fondamentali dell'approccio dell'economia circolare.
[00:09:12] Speaker B: Assolutamente assolutamente d'accordo d'accordissimo quindi l'importanza proprio di recuperare questo materiale che come ripeto ha un valore anche economico importante un valore economico importante perché comunque deriva da una materia prima che è ad esaurimento e di conseguenza il poterlo riutilizzare invece che innanzitutto non disperderlo in ambiente ma anche semplicemente che lasciarlo in discarica o cosa è già un danno economico che viene portato avanti tenendo conto che giustamente come dicevi anche andare in termo valorizzazione sicuramente c'è un impatto perché ogni azione che portiamo avanti sicuramente è impattante questo non c'è dubbio ma piuttosto che lasciarlo magari in ambiente o raccolto in discarica, varrebbe veramente la pena piuttosto andarlo a utilizzare come combustibile perché teniamo conto che, chimicamente parlando, se andiamo a vedere, parliamo di molecole che noi troviamo nel grezzo petrolifero, quindi in quello che noi poi andiamo a estrarre magari per produrre energia normalmente, per produrre carburanti per le nostre automobili, energia elettrica e quant'altro. Quindi se proprio non volessimo andare a riciclare materiali plastici, una possibilità potrebbe essere veramente quello di utilizzarlo. in condizioni opportune, ovviamente, come combustibile. Ma sarebbe uno spreco comunque. Sarebbe uno spreco perché è un materiale estremamente versatile, tenendo conto che con i materiali plastici, oggi come oggi, facciamo veramente tantissime cose. E c'è da dire che dagli anni 50, metà degli anni 50 ad oggi, hanno avuto questa fortissima espansione proprio perché sono stati in grado di andare a sostituire tutta una serie di materiali tradizionalmente utilizzati nella nostra vita quotidiana anche. Perché? Perché più leggeri, perché più adattabili, perché magari meno costosi nella lavorazione rispetto a materiali tradizionali. Quindi sicuramente noi di materiali plastici ne abbiamo un'infinità che ci circonda e ce li mangiamo certo se li disperdiamo in ambiente ce li mangiamo su questo non c'è dubbio quindi impattiamo anche sulla nostra salute perché se entrano nel ciclo di vita entrano nel ciclo di vita anche nostro quindi avere la possibilità di produrre nuovi oggetti andando a sfruttare questi questi materiali è sicuramente un valore aggiunto e riuscire ad ottenere quindi delle materie prime e seconde che abbiano un nuovo utilizzo direi che è la sfida più grande sicuramente ma anche quella più soddisfacente che uno si può porre come obiettivo.
[00:12:16] Speaker C: Le tanto vituperate plastiche in realtà se andiamo a ben vedere, mi ricordo è uscita una pubblicazione di Proplast un po' di tempo fa che dimostrava come a livello di impatto ambientale la produzione delle materie plastiche è molto meno gravosa dei metalli perché anche solo per le temperature di lavorazione che sono necessarie e quindi il problema non è tanto produrle, utilizzarle e l'utilizzo appunto, come ha detto Myla, ci ha portato un sacco di vantaggi. Il problema è lo spreco, la dispersione che in certe aree del mondo è terribile, molto peggio che qui in Europa o in paesi un po' più sviluppati. Volevo sentire il vostro parere, chiacchierare un po' su questo argomento. Secondo voi quali sono le strategie migliori per promuovere e portare avanti questo riciclo? Io metto questo spunto dal 2000, esiste una direttiva europea che per il settore auto richiede l'analisi del land of life e dei veicoli e quindi di progettare tutta la progettazione, la costruzione dei veicoli in modo che si tenga conto anche della fase di fine vita e del recupero e riciclo di tutti i materiali che sono messi in un veicolo, tant'è che questo veramente ha portato delle grosse modifiche su come sono costruite e quali sono i materiali che sono utilizzati perché il principio è che per ogni materiale devo immaginare o prevedere una filiera di recupero e quindi questo costa, quindi meno materiali ho più conveniente, quindi alcuni materiali come poliuretani sono scomparsi a favore di poliamidi, polipropilene principalmente e resina cetalica dove non si può. Questo è stendibile anche da altri settori? Secondo voi cosa si può fare?
[00:14:05] Speaker B: Direi di sì, direi. Diciamo che ad oggi appunto dalla direttiva del 2000 adesso non ricordo esattamente ma direi che sono quegli anni lì un po' tutto Tutti gli oggetti e tutte le filiere devono pensare al post-consumo, quindi al post-utilizzo, e produrre in modo tale che i vari oggetti siano facilmente disassemblabili, si vada verso l'utilizzo il più possibile del monomateriale proprio per il discorso che facevo prima anche della difficoltà di lavorare materiali plastici differenti assieme è molto complicato e crea tutta una serie di problematiche poi per l'utilizzo successivo. Quindi sicuramente questo approccio è stato spalmato, utilizzato un po' su tutti i settori, dall'automotive, ma anche al design, all'arreddamento, tutte le filiere specialmente dove appunto in quegli oggetti dove si prevede di utilizzare materiali o meglio che siano costituiti da parti che hanno necessità di risposte differenti in termini di proprietà, quindi proprietà meccaniche, resistenza magari ad agenti atmosferici piuttosto che appunto resistenze termiche, quindi cercare di andare verso un monomateriale che possa rispondere a tutta una serie di prestazioni differenti a seconda del settore dell'oggetto preso in considerazione.
[00:15:51] Speaker D: Mi fa particolarmente piacere che abbiate introdotto l'argomento perché ha direttamente a che fare con il gradino più alto della gerarchia europea sui rifiuti, la prevenzione dei rifiuti, cioè l'approccio migliore in assoluto a gestire qualunque rifiuto e non produrlo. E l'eco-design è una chiave di volta in questo senso, l'ultima modifica del regolamento europeo dell'anno scorso per dare l'idea dell'importanza delle istituzioni europee. E lo testimoni anche il fatto che sia un regolamento, perché vuol dire che è direttamente applicabile in tutti i paesi membri dell'Unione Europea. E l'obiettivo semplicissimamente è quello che avete citato, ossia garantire che i beni vengano prodotti in modo da allungarne quanto possibile la durabilità. Quindi combattere l'obsolescenza programmata e non. Garantirne la riparabilità, ossia la rottura di un componente, non voglia dire dover buttare via tutto, ma sostituirlo. E terzo in ordine, la riciclabilità, ossia la durata è a fine vita, non c'è modo di ripararlo che lo possa disassemblare più o meno facilmente. e riciclare i componenti di quel fatto che so. Un frigorifero, faccio per dire, anche qui sul riciclo l'opzione migliore è chiaramente il ciclo chiuso, utilizzo i materiali per produrre di nuovo il bene da cui è nato il rifiuto. Meglio ancora sarebbe l'upcycling, ossia utilizzo i materiali per produrre beni che abbiano un valore aggiunto ancora più alto del bene da cui è nato il rifiuto. Un'opzione comune quando non c'è un'alternativa è il downcycling, ossia Utilizzi materiali per produrre un bene che ha un valore aggiunto più basso di quello del bene di partenza. Ora, al di là dei dettagli e delle tecnicalità, il cuore dell'approccio dell'eco-design è ripensare a monte la produzione di rifiuti nel momento in cui si possono originare, ossia nella creazione dei beni da cui i rifiuti nascono. In questo senso Plastron, il progetto che stiamo lavorando assieme, finanziato dal programma Interreg Marittimo Italia-Francia 2021-2027, sta lavorando per creare una soluzione a valle che nobiliti i rifiuti di plastico una volta che sono prodotti, utilizzandoli con una tecnologia commerciale, quella della stampa 3D. per produrre nuovi manufatti ad esempio a radiorbani e anzi chi segue l'esperimentazione di laboratorio mi dice che stanno andando anche bene grazie al cielo.
[00:18:09] Speaker B: Sì direi di sì oltretutto la stampa 3D ha questo valore aggiunto che non ha sfridi di lavorazione oltretutto quindi è una riduzione del materiale di scarto che può uscire fuori magari da altri processi produttivi quindi da questo punto di vista sicuramente estremamente interessante. Poi, correggimi Massimiliano se sbaglio, dal 2010 direi che c'è stato anche un altro passo avanti fondamentale nella regolamentazione dell'utilizzo di materiali plastici post consumo, quello nel packaging alimentare, perché a questo punto nel packaging alimentare si è potuto utilizzare dal 2010 in poi anche materiale di riciclo, mentre prima era assolutamente interdetto.
[00:18:58] Speaker D: Assolutamente sì. La Commissione lo ha normato per la prima volta all'elenco dei requisiti a cui deve rispondere la plastica riciclata per poter essere destinata di nuovo a uso alimentare, come contenitore di alimenti. Così come la direttiva SUP sulla plastica monouso, veramente è stata una piramidare perché ha vietato letteralmente la commercializzazione di alcuni beni in plastica monouso. ha limitato l'utilizzo di altri beni quando ci fossero alternative praticabili e così via. Insomma sono tanti tra quelli che stiamo citando gli esempi di interventi delle istituzioni europee che visti al contrario sono anche un sintomo dell'urgenza.
[00:19:37] Speaker B: Di affrontare il tema. Sicuramente la ricerca sta andando avanti moltissimo da questo punto di vista e diciamo che le sfide sono tante, le sfide sono tante. L'idea appunto di Plastron come dicevi te di utilizzare la stampante 3D per andare a recuperare plastiche che per la stragrande maggioranza è proprio packaging alimentare o comunque packaging in generale, perché poi è la quantità maggiore di plastica che viene smessa, in pratica vergine, mai utilizzata, perché ha avuto un tempo di vita e di utilizzo brevissimo, quindi è veramente quasi plastica inutilizzata, vergine. E di questa tipologia di plastiche ne abbiamo tantissime e la stragrande maggioranza che è quella che ci troviamo proprio nel progetto Plastron a raccogliere prevalentemente. Pensare di poter riutilizzare questi materiali appunto per fare arredo urbano, come dicevamo, è estremamente interessante ed è una sfida veramente accattivante. Poi sicuramente c'è tutto l'aspetto ingegneristico che sta dietro la progettazione di questi oggetti che può creare sicuramente sfide diverse rispetto a quelle che posso vedere io come chimico, quindi come correlazioni tra la struttura e la proprietà di un materiale.
[00:21:11] Speaker C: Sì sì, infatti adesso stanno proprio esplodendo un sacco di progetti in cui si lavora su queste tematiche del pensare a come progettare i componenti per proprio il disassemblaggio e il riutilizzo dei materiali, analizzando in maniera dettagliata tutte le fasi del progetto e rivedendole anche in quest'ottica che ci porta a ulteriori vantaggi. da questo punto di vista quindi questo anche spinto da queste normative che citavi che hanno un'importanza grandissima e avranno nei prossimi anni perché alcuni portano proprio degli aspetti come dicevi della riparabilità avranno un impatto notevole sui nuovi prodotti perché certe cose ormai erano state come dire, da alcuni produttori un po' trascurate e adesso invece si trovano di fronte a questo che cambia un po' la realtà.
[00:22:11] Speaker D: Assolutamente, anzi sul tema di ricicloplastiche automobili di recente una delle tre istituzioni europee ha approvato la sua posizione sul nuovo regolamento che è in corso d'opera e uno dei punti di attrito con Commissione e Parlamento del Consiglio è quale deve essere la quantità di plastica da riciclare da automobili che sarà, quando il regolamento sarà in vigore, obbligatorio riutilizzare per produrre nuovamente automobili, a proposito di ciclo chiuso. Ed è uno dei punti di dibattito perché le tre istituzioni hanno obiettivi diversi, per ora hanno proposto E non tarderà ad arrivare il regolamento, se non alla fine di quest'anno, io credo all'inizio dell'anno prossimo. E' di nuovo un regolamento, quindi direttamente applicabile.
[00:23:01] Speaker B: Vi lancio una sfida così. E l'intelligenza artificiale in tutto questo, secondo voi?
[00:23:08] Speaker D: Sul fronte riciclo c'è un mercato enorme già da diversi anni perché è utilizzata sempre di più negli impianti di selezione dei rifiuti, che utilizzano le immagini delle telecamere sulle linee di trasmissione dei rifiuti per imparare a distinguere gli oggetti. insegnare alle braccia meccaniche che materialmente sollevano gli oggetti per destinarli ognuno al suo contenitore, a distinguerli per colore, addirittura nel caso delle plastiche per polimero, nel caso dei rifiuti tessili per fibra, con produttori per esempio di tecnologie che hanno messo in rete tutte le proprie linee di selezione basate sull'intelligenza artificiale e distribuite ai clienti su tutto il pianeta, di modo da creare una sorta di sovraintelligenza artificiale che impari da tutto l'apprendimento di tutte le altre macchine gemelle a livello planetario, per esempio. Si sta consolidando sempre di più. In Toscana abbiamo già qualche esempio del genere.
E soprattutto, semplificando un po', soprattutto sul fronte di meccanizzare la selezione dei rifiuti, in modo da separarli quanto più finemente possibile per caratteristiche chimiche e fisiche e quindi ottimizzare le destinazioni. Questa plastica ha come destinazione ottimale per futuri utilizzi questa filiera e la mandiamo qui, anche a seconda del colore. E questo secondo me è uno dei più avanzati di utilizzo dell'intelligenza artificiale. Non è l'unico, però questo è quello che mi fa piacere condividere in questo momento con voi. Ci sono tanti produttori multinazionali attivissimi con un bel mercato che continua ad ampliarsi tra l'altro da diversi anni.
[00:24:52] Speaker B: Interessante questa è una notizia estremamente interessante perché appunto ero a conoscenza dell'utilizzo ovviamente di tecnologie differenti per il riconoscimento separazione e quindi tecniche analitiche di diversi tipi ma non sapevo esistessero già realtà che sfruttano proprio l'intelligenza artificiale per per il riconoscimento la separazione che è appunto come dicevo all'inizio il punto un po' dolente del materiale plastico possibilità di riutilizzare il materiale plastico in modo promettente.
[00:25:27] Speaker C: Come applicazione dell'intelligenza artificiale se volete abbiamo un un piccolo progetto che abbiamo sviluppato di recente ma anche abbastanza curioso ci è piaciuto e riguarda un progetto sviluppato insieme alla nave Vespucci d'altra il giugno 2023-2025 lo sapete la Vespucci è questa nave scuola della marina militare e in questo periodo ha fatto un giro del mondo che ha coinvolto i cadetti e l'Università di Genova è entrata dentro la nave per portare avanti dei progetti di ricerca quindi si è stretto un accordo per cui si sono fatti dei progetti di ricerca che vanno da osservazioni naturalistiche, meteorologiche fino alla tecnologia e abbiamo sviluppato questo piccolo progetto di uso dell'intelligenza artificiale che consisteva in questo. Era un veliero la Vespucci quindi ha chilometri e chilometri di cavi, di corde prevalentemente in quel caso sono tessuti naturali e queste vanno ispezionate continuamente e controllate eventualmente e sostituite e questo viene fatto generalmente in maniera manuale dal nostromo che si gira la nave e controlla con dei criteri definiti da un ente della marina che si chiama ricorderia e dice questa va bene, questa no va da cambiare eccetera e cosa abbiamo fatto? Abbiamo messo insieme un sistema basato sull'intelligenza artificiale che fa una cosa come quella che diceva Massimiliano ovvero una telecamera riprede delle immagini della corda, del cavo e sulla base dell'allenamento di un sistema di machine learning il sistema riesce a identificare se la corda era buona oppure da cambiare aiutando quindi il nostro uomo nel suo lavoro quindi rendendola anche togliendo una parte di soggettività. Quindi anche questo è un'applicazione in cui poi considerare, studiare il materiale, vedere come si è da riparare tutto, è un'applicazione. Fra l'altro questo adesso poi mi piace estenderlo, adesso stiamo estendendo un altro settore, quello di cui mi interessa anch'io, che è quello dei materiali per alpinismo. Questo lavoro lo faremo anche sulle corde d'alpinismo che si trovano con il dubbio a volte di ma è una corda buona perché poi con l'uso perde le sue caratteristiche di resistenza e in questo modo vorremmo mettere a punto un sistema che semplicemente osservando con un software che è sviluppato e appunto basato su intelligenza artificiale mi dica la corda è buona oppure torna a casa e butta il cambio. Il buttare però è un problema che qui si sta lavorando parecchio nel settore sportivo, tutti quanti, si sta lavorando molto sul riciclo, riutilizzo di tutti, soprattutto i tessili che sono prodotti in gran quantità e poi si buttano via. Quasi tutti ormai i produttori sono interessati a lavorare sul utilizzo e un problema grosso per esempio è quello del recupero di questi materiali. E qui, mi leggo un po' al discorso che facciamo prima, si sta proprio cercando di fare delle filiere anche per esempio tramite i club, le associazioni alpinistiche che potrebbero essere un punto di raccolta dei materiali del nylon delle corde o del pt per i maglioni, pile eccetera che poi vengono raccolti e direttamente mandati quindi migliorando la fase di raccolta come dicevamo prima del materiale questo è interessante.
[00:29:10] Speaker B: Anche perché di nuovo lì è un altro ambito dove le materie plastiche la fanno da padrone nel tutto il cordaggio, l'abbigliamento, cioè qualunque... quindi se si riuscisse a realizzare veramente una filiera ad hoc sarebbe veramente estremamente interessante anche perché credo che collegandomi adesso ho fatto un'associazione di idee al cordaggio per alpinismo si è passati dal nylon forse adesso ai polietileni ad altissima massa molecolare quindi polietileni prestazionali quindi altra plastica differente quindi riuscire anche qua a capire a dividerli non sarebbe assolutamente male sarebbe un altro spunto per.
[00:29:59] Speaker D: Altro progetto Certo, assolutamente sì.
[00:30:03] Speaker C: E fra l'altro, poi chiudo il discorso, l'interessante è che nell'ultima revisione della normativa sulle corde abbiamo introdotto proprio una clausola specifica che ammette l'uso di materiale riciclato che prima non era previsto perché da test fatti in diversi laboratori si è visto che recuperare il nylon, provare del filato, alla fine si arriva comunque a una qualità che è comparabile a quella della materia prima e quindi assolutamente quindi è possibile e questo è già un buon risultato anche in quest'ambito.
[00:30:35] Speaker B: Assolutamente e poi il nylon proprio il nylon è una di quelle materie plastiche che deve essere lavorata da sola, che ha un suo processo di lavorazione estremamente delicato, estremamente importante, quindi se viene rispettato sicuramente mantiene la proprietà, però deve essere trattata in modo ad hoc. Quindi sarebbe veramente un grosso passo avanti anche questo.
[00:31:04] Speaker C: Insomma, ci stiamo lavorando.
[00:31:06] Speaker B: Ci stiamo lavorando. Lavoriamo a 360 gradi sul riciclare e riutilizzare questi materiali.
[00:31:14] Speaker D: C'è moltissimo in corso.
[00:31:16] Speaker B: E' estremamente prezioso.
[00:31:18] Speaker D: Paradossalmente, o per una sorta di nemesis storica, questo negli ultimi anni è arrivata sui mercati europei un'enorme quantità di plastica vergine, di plastica riciclata a basso costo dall'Asia, che sta creando difficoltà importanti ai riciclatori europei. Importanti vuol dire che gli impianti stanno chiudendo, tant'è che hanno già preso contatto l'associazione di categoria dei riciclatori europei, ma anche quelle nazionali italiane con le istituzioni per concordare assieme a misure di sostegno, perché A fronte di un periodo di politica fortemente a sostegno sia normativo che finanziario al riciclo delle plastiche, la concorrenza di mercato sta creando difficoltà grosse. Ci siamo un po' più importanti per il futuro del mercato unico di riciclo della plastica in Europa. C'è molto di promettente, come avete detto, come ci siamo detto. Ci sono difficoltà congiunturali sicuramente.
[00:32:19] Speaker C: Però, perdonami, sapevo che addirittura, almeno per ora in Italia, la domanda era ancora di materiale riciclato, per esempio per le bottiglie, che la domanda sia superiore all'offerta che si ha di materiale riciclato.
[00:32:34] Speaker D: Allora, questo è l'effetto dell'obbligo di utilizzare plastica da riciclo. in contenitori di P&T. Dopodiché ci sono anche produttori italiani di PET che hanno deciso di approvvigionarsi all'estero. La difficoltà congiunturale è questa.
[00:32:52] Speaker B: È proprio questa.
[00:32:53] Speaker D: All'improvviso. Sta succedendo, ci è successo già da un po' anche con l'ultra fast fashion, cioè enormità di capi di bassissima qualità, bassissimo prezzo che hanno sommerso i mercati. Quindi non hanno mercato né riuso perché La qualità non regge il riuso e di contro vanno gestiti in qualche modo gli avventi di costi e sta succedendo qualcosa di simile per la plastica. È vero quello che dici che dici Max è che l'offerta sta saturando la domanda con offerta estera in questo momento. Soltanto per allargare un pochino lo sguardo a aspetti, come dire, extra-normativi o extra-scientifici di contesto, per così dire.
[00:33:35] Speaker B: Allora, grazie di tutto, è stato un piacere.
[00:33:41] Speaker A: Materia in Circolo è una produzione Unigiradio. L'idea è di Mattia Frascio, il montaggio di Nadia De Nurkis e Nicolò Odino.